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I Pumas non si nascondono, prima del mondiale il capitano dell’Argentina Agustin Creevy lo aveva dichiarato: “Questa Argentina può battere chiunque e può vincere il mondiale.”

Poteva sembrare una dichiarazione troppo azzardata alla vigilia della Rugby World Cup ma le prestazioni di questa nazionale confermano le aspettative del tallonatore Pumas. 

Ai più esperti l’evoluzione dell’Argentina non è passata inosservata, da quando il tecnico campione del mondo 2011 con gli All Blacks Graham Henry ha dato il suo contributo da supervisore il gioco e i risultati dei Pumas sono in netto miglioramento, nei 4 anni in cui la nazionale sud americana ha partecipato al Rugby Championship non sono arrivate molte vittorie (soltanto 2, contro l’Australia e il Sud Africa) ma la competitività degli uomini di Hourcade è fuori discussione. 

I fasti di cui il rugby argentino ora gode sono tutti frutto di una buona programmazione e di un buon lavoro, i Pampas XV, guidati da Perez e Gaitan, hanno vinto la Currie Cup e dalla prossima stagione un club parteciperà anche al Super Rugby. Questo serve non solo ad alzare il livello generale ma a dare anche una certa continuità al movimento. Pensiamo che già da ora l’Argentina ha pronta una nuova generazione di giocatori, oltre ai vari campioni che giocano in Europa ma ormai un po' datati Hernandez, Leguizamon, Fernandez Lobbe sono pronti i vari Tuculet, Imhoff, Cordero, Sánchez, Cubelli, Landajo, Matera, Isa, Ortega Desio, Lavanini, Petti, Noguera, Montoya…

Si signori, con il 3° posto nel 2007 e l’accesso alle semifinali nel 2015 l’Argentina è definitivamente una delle grandi del rugby mondiale. Pensate che in semifinale troveranno l’Australia, quell’Australia che è migliorata tantissimo grazie anche al nuovo allenatore della mischia, pensate un po’… Anche lui argentino, l’ex Pumas Mario Ledesma. Comunque vada per Ledesma sarà un successo. 

I Pumas hanno preparato il mondiale focalizzandosi su un particolare, fare le ruck in 3 secondi, se ci pensate è un tempo molto breve e qualsiasi difesa dopo 3 punti di incontro così veloci è in difficoltà. Il quarto di finale contro l’Irlanda ne è un esempio lampante.

Graham Henry dichiarò a olè.com.ar: “Nel 2011 quando dovevamo giocare contro nel Quarto di finale non sapevo neanche il nome dei vostri giocatori, abbiamo impostato la partita sul contrastarvi in mischia chiusa e in maul perché nei trequarti non potevate crearci problemi.”

Sono cambiate molte cose da allora e l’aiuto di un “Guru” come Henry ha dato la svolta. 

"Henry ci ha aiutato a renderci conto che i problemi erano così semplici. Se vi è un sistema di gioco, ma non si passa bene la palla, non si può lavorare. Ci siamo focalizzati sul pulire una ruck in meno di tre secondi, attaccare le difese in velocità è ciò che stiamo cercando.“ Ha dichiarato il CT dei Pumas Daniel Hourcade.

 

Foto Elena Barbini

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