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6.000 persone che parlavano 44 lingue differenti, provenienti da 74 nazioni di un’età tra i 18 e gli 86 anni: questo è il Pack, il gruppo di volontari che ha permesso lo svolgimento della Rugby World Cup 2015. Una storia molto singolare è quella di Manuel Gaivao, un uomo portoghese di 42 anni, residente in Lussemburgo cui è stato confermato di poter fare parte del Pack ad inizio anno e che nonostante i grandi ostacoli logistici non ha potuto rifiutare.

Gaivao che ha lavorato per 18 turni ha in pratica dedicato tutti i suoi weekend come volontario a Twickenham dovendo prendere ben 8 voli andata e ritorno da casa, ma che ha  pure dovuto fare un viaggio di due settimane in macchina.

“E’ una lunga storia,e torna indietro a quando ero un bambino a Portimao in Algarve, c’erano solo due canali TV e a Febbraio Marzo davano il 5 Nazioni, in pratico devo ringraziare Serge Blanco se sono qui. Non c’erano club nella mia zona e non ho mai potuto giocare a rugby se non per divertimento con gli amici. Ora sono il tesoriere del mio club in Lussemburgo e fare il volontario fa parte della mia vita. Per questo sono qui ora”

“La cosa più affascinante? Esser stato invitato a Buckingham Palace ed aver parlato brevemente con la Regina. Quando ho fatto richiesta per divertare un volontario non avrei mai immaginato di poter andare al Palazzo e parlare con la Regina. E’ stata un’esperienza incredibile, così come fare il vonotario per la Rugby World Cup..ma state attenti perché potreste diventarne dipendenti!”

 

Fonte e Foto Rugby World Cup

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