x

x

Il replay di quell'azione è entrato nella cineteca dello sport mondiale, trasmesso a più riprese dai network, al pari della meta di Lomu contro l'Inghilterra a Sudafrica '95, l'urlo di Tardelli a Spagna '82 o Mike Tyson che morde l'orecchio di Evander Holyfield.

Stade de France. Finale di Rugby World Cup 2007 tra Inghilterra e Sud Africa. Al minuto 42 Matthew Tait parte da metà campo, trova un varco, evita due placcaggi e in velocità riesce a portarsi a pochi metri dalla linea di meta. Andy Gomarsall libera subito il pallone per Mark Cueto che, a pochi passi dalla linea laterale, si tuffa in meta. Ad ostacolarlo nell'azione è Dannie Roussow, che riesce a spostare Cueto quel tanto che basta per farlo finire in touche. Alain Rolland chiama il TMO.

Stuart Dickinson vede il replay da varie angolazioni. C'è però una sola angolazione che sembra convincere il TMO: Roussow e Cueto ripresi di spalle, da cui è possibile avere una immagine chiara del pallone in meta e del piede del giocatore inglese che... per alcuni centimetri... sembra restare in campo al momento del contatto dell'ovale con il campo. L'arbitro australiano ci mette un pò a comunicare la sua decisione, a causa del dubbio "try or no try", ma soprattutto per le difficoltà di comunicazione con i tecnici francesi in cabina di regia. Momenti di alta tensione in campo e in panchina, con i telecronisti britannici della BBC ripetere infinite volte "the ball is down, it's try" quasi come frase apotropaica al fine di scongiurare il nefasto "No try" di Rolland. Ma alla fine, dopo minuti di attesa, arriva la decisione: "ball is in touche, ok, no try". Quella meta, con la quasi sicura trasformazione di Wilkinson, avrebbe portato l'Inghilterra in vantaggio per 10-9 e forse le cose sarebbero andate diversamente.

Ian Robertson, ex-internazionale scozzese, professore e commentatore della BBC, fu d'accordo con la decisione di Dickinson di annullare la meta; l'arbitro australiano a sua volta sostenne di essere stato felice della sua decisione.

L'unico a non aver accettato la scelta resta Mark Cueto, che a molti anni di distanza, considera quel "no try" come il momento peggiore della sua carriera.

NB: dopo quella decisione Rolland fischia una punizione per gli inglesi che molto "furbamente" vanno per i pali per accorciare le distanze quando potrebbero andare in touche e puntare a quella meta che l'arbitro gli ha appena negato. Perdita di lucidità? Paura di fallire? Non so. Sta di fatto che a distanza di dieci anni, in quanto a intelligenza, l'Inghilterra non ha fatto progressi.