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E’ il momento dell’addio al rugby giocato anche per Valerio Bernabò, il seconda linea delle Zebre si ritira a 34 anni e dopo 33 caps in maglia azzurra. Conosciuto da tutti come “Cammellone”, Bernabò (1,98 m x 112 kg) ha vestito le maglie di Lazio, Calvisano, Rugby Roma, Brive (Top14) oltre a quelle di Benetton e Zebre Rugby in Pro14. Sono ben 111 le presenze nel torneo celtico per il giocatore di origine romana, 2 le Rugby World Cup disputate (2007 e 2015).

L’esordio in Nazionale maggiore arriva nel 2004 a Biella contro gli Stati Uniti, lanciato dall’allora CT  neozelandese John Kirwan, l’azzurro numero 569 conclude con questa stagione una carriera lunga 12 anni.

“Non potevo chiedere di più, la mia carriera è stata un’avventura straordinaria. Il rugby mi ha dato moltissimo, in campo e fuori. Ho visto il mondo, affrontato grandi atleti, conosciuto uomini, donne e bambini eccezionali. Soprattutto, ho avuto modo di vivere esperienze indimenticabili, come quelle dei Mondiali e del 6 Nazioni del 2007, il mio primo. E’ veramente il più grande Torneo del nostro sport, ed ha un grande valore per tutto il nostro movimento” ha dichiarato Valerio Bernabò annunciando il proprio ritiro dalle pagine di Federugby.

Bellissime le parole spese da Pavanello, suo ex compagno di squadra alla Benetton: “E’ stato una persona fondamentale dentro e fuori dal terreno di gioco ed ha senz’altro lasciato il suo segno all’interno del club. Inoltre ho il piacere di rivolgergli il mio ringraziamento a livello personale perché Valerio è stato un compagno di squadra sul quale poter sempre contare sia dal punto di vista sportivo che umano, un esempio per tutti” ha dichiarato il Direttore Sportivo della Benetton Rugby, Antonio Pavanello.

Cosa farà Valerio Bernabò da grande? Ora sta terminando gli studi di Economia e politica dello sport, la laurea è prevista ad ottobre e chissà se in un futuro prossimo lo vedremo da dietro la scrivania contribuire nella crescita dello sport italiano. In bocca al lupo Valerio!

 

Foto Elena Barbini