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Alzi la mano chi pensa che, costruzione pre-Mondiale a parte, questa sia una stagione come le altre. Ecco, parliamone: novembre è a un tiro di schioppo e alla Nazionale di Conor O'Shea si chiede una missione ben precisa a ogni discesa in campo, per non parlare di un ennesimo Sei Nazioni di passione al via a febbraio.

 

FRANCHIGIE Per trattare l'argomento Nazionale, prendiamo la strada lunga, quella cioè che parte dalle risposte che i tifosi si aspettano dalle franchigie di Pro 14. A livello di pressioni, dalle parti di Treviso, queste sono piuttosto importanti. In sostanza si chiede una cosa soltanto: la storia. I play off nell'ex Celtic League e una qualificazione alla seconda fase di Challenge. Entrambi gli obiettivi sono tutto fuorché impossibili e gli uomini di Crowley sono costantemente sotto esame. Le gambe tremano? Macché, dalle quattro vittorie tra coppa e campionato finora conseguite non si direbbe ed è un'ottima notizia. A vincere è soprattutto lo spirito, quei biancoverdi Leoni a tutti gli effetti che partita dopo partita offrono rugby di pura sostanza.

Di riflesso le Zebre, che seguono il modello e da tempo hanno imparato a... respirare. D'accordo, al di là dei due successi in Pro 14 contro Kings e (soprattutto!) Blues e dunque di un avvio da applausi, i motivi per festeggiare sono al momento pochi. Ma a Parma sono lontani i tempi della rassegnazione e degli stipendi col contagocce. E non è poco.

Insomma, l'aria è cambiata. Lo ha ammesso di recente lo stesso team manager bianconero De Rossi sulle pagine del “Corriere dello Sport” edizione “Stadio” e anche il buon Ruggero Trevisan (nell'altra intervista che potete leggere qui su Rugbymeet).

 

NOVEMBRE Dunque ecco avvicinarsi i test match. Saranno in 39 a prepararli, a Verona, da domenica a mercoledì prossimi: i 37 già annunciati nei giorni scorsi più Biondelli e Fischetti, 40 anni in due equamente ripartiti. L'unica traccia di Top 12 ai piani alti.

Dicevamo delle missioni. Quella a Chicago contro l'Irlanda assume sempre più i toni della gita premio, nonostante abbia ufficialmente inizio il lavoro su Sei Nazioni e Mondiali giapponesi. La prima vera missione sarà a Firenze, contro la Georgia: l'esame degli esami che i nostri avversari attendono da tempo e con gli occhi iniettati di sangue. Bisogna vincere, possibilmente di tanto, senza sottovalutare il potenziale di una squadra che non conosce emozioni in occasione dei grandi appuntamenti. Ne va finanche della credibilità azzurra.

Poi l'Australia, che ha sempre il suo fascino. A Padova, in quell'Euganeo dove due anni fa buttammo una gara di capocciate contro Tonga. Bruttissima esperienza, soprattutto perché a solo una settimana dal trionfo sugli Springboks.

Si chiude all'Olimpico contro gli All Blacks. E lì è sempre come la festa del tuo compleanno in cui però a pomiciare con le più belle della scuola sono gli altri. Esperienza, si dice. (Ma anche un discreto rodimento per chi ricorda quella buffonata della sagra della mischia in quel di San Siro nel 2009...).

 

LE NOVITA' Passando alle cronache dal fronte, e studiando la nostra truppa, inutile dire che Meyer e Tuivaiti siano già sotto attenta osservazione. Ricordando l'oramai trito e ritrito ritornello del «cerchiamo profondità», beh... con loro hai voglia a crearne in terza linea. Due bei nomi quelli del flanker e del numero 8 delle Zebre, per carità. Ma, se proprio bisogna parlare di terze linee, uno dei più attesi non può non essere Negri. Senza dimenticare un certo Polledri... E veniamo dunque ai...

 

...PIU' ATTESI I nomi sono tanti, proprio per via di questo inizio stagione entusiasmante tra Pro 14 e Challenge. Da (in ordine alfabetico) Allan, che sta dimostrando personalità da vendere e maggiore sicurezza dalla piazzola, ma che è sempre chiamato alla (bella) concorrenza con Canna, allo stesso numero 10 delle Zebre, passando per il trittico di mediani di mischia Palazzani-Tebaldi-Violi e il metaman (e che mete!) Sperandio. Al gruppo bisognerebbe aggiungere i sempre più interessanti Lazzaroni e Ruzza. Mentre, tornando alla pattuglietta di mediani di mischia, dispiace non vedere Gori.

 

LE SCOMMESSE Sono tante. A cominciare dalla prima linea, tornata a essere work in progress. Dei 9 convocati (10 con Fischetti), e tolto il senatore Ghiraldini con le sue 96 presenze, per il resto fanno 76 caps. Tra cui spiccano i 27 di Lovotti.

La palma della scommessa spetta tuttavia, e fa quasi male a scriverlo, a Campagnaro, sempre più mosca bianca in quel di Exeter: 0 minuti tra Premiership e Champions. Gioca nella seconda squadra, in un torneo che comunque dà un paio di piste e qualcosa di più al nostro Top 12; lì trova spazio e mete, ma non c'è molto altro di cui rallegrarsi.

 

“Nazionale giovane, sperimentale e ambiziosa”. Lo si scrive da un paio d'anni a questa parte. C'è tanto ancora da fare in una stagione da urlo. Sì, qualcosa è cambiato ma ora non è tempo per la poesia né per i voli pindarici. Andate a chiederlo ai georgiani, per esempio...

 

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I 39 azzurri convocati

 

I test match dell'Italia:

3 Novembre 2018
Ore 21.00 Italia v Irlanda - Soldier Field, Chicago (USA) - Diretta DAZN 

10 Novembre 2018
Ore 15.00 Italia v Georgia – Stadio Franchi, Firenze - Diretta TV DMAX

17 Novembre 2018
Ore 15.00 Italia v Australia – Stadio Euganeo, Padova - Diretta TV DMAX

24 Novembre 2018
Ore 15.00 Italia v All Blacks – Stadio Olimpico, Roma - Diretta TV DMAX

 

Foto Pino Fama

 

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