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Abbiamo avuto occasione, quasi per caso, di incontrare l’ex CT della Nazionale italiana Jacques Brunel appena sostituito dall’irlandese Conor O’Shea. Brunel era presente alla finale della Serie A giocata allo Zaffanella di Viadana domenica scorsa in quanto amico di Roberto Manghi (coach del Reggio) ed ex allenatore di Viliami Vaki e Florian Cazenave a Perpignan.
Dopo 5 anni alla guida dell’Italia abbiamo voluto fare un’ultima intervista (probabilmente) al CT francese che dalla prossima stagione sarà l'allenatore della mischia di Bordeaux in Top14. 

 

Come valuti questi 4 anni nel rugby italiano, cosa manca a livello di movimento per arrivare al pari delle altre del 6 Nazioni? 

“Manca l’abitudine di giocare a rugby fin da livello giovanile, c’è necessità di creare competizioni di livello più alto, bisogna allargare la base dei giocatori in tutta Italia.
Tutta la nazionale attinge da un gruppo di 70/75 giocatori, tolti gli stranieri rimangono 60 giocatori, c’è necessità di una base più larga per alzare il livello. E’ questo quello che manca per me oggi.
Abbiamo da 6 anni 2 squadre che giocano ogni settimana ad alto livello nella lega celtica, la speranza è di alzare il livello attraverso queste due squadre e di conseguenza si alzerà anche quello in nazionale maggiore.”

 

Cosa pensi del nuovo CT Conor O’Shea?

“Non lo conosco, so cosa ha fatto agli Harlequins, ha creato un movimento di qualità, ma personalmente non lo conosco e non posso giudicarlo.”

 

Si parla tanto dell’uscita dal 6 Nazioni dell’Italia o di un’entrata di Romania o Georgia nel torneo, cosa hai da dire a riguardo?

“Per me sono solo parole, negli ultimi Sei Nazioni (io ne ho fatti 5 con l’Italia) siamo arrivati solo 2 volte ultimi, tutte le altre volte sono arrivate ultime la Scozia e una volta la Francia. E’ sempre l’Italia o è la Scozia la peggiore negli ultimi anni?”

 

C’è qualche scelta che cambieresti in questi tuoi 4 anni di gestione della Nazionale italiana?

“No, ma penso che la mia delusione è il non aver potuto creare una continuità, abbiamo fatto delle partite buone, abbiamo perso di poco con Australia e Argentina (due volte) e abbiamo vinto contro nazionali importanti come Francia e Irlanda. Ma poi ci sono stati lunghi periodi senza vincere e alcune sconfitte pesanti.
Ho comunque avuto la soddisfazione di vedere dei giovani crescere e confrontarsi all’altissimo livello, parlo di Canna, Campagnaro ecc. Tra uno o due anni penso si confermeranno tra i grandi.”

C’è qualcuno in particolare?

“Leonardo Sarto potrà diventare un giocatore di alto livello, ora lui gioca solo sulle sue qualità naturali ma se si allenerà nel modo giusto diventerà un ottimo giocatore.”

 

Infine… Perché sei qui?

“Sono venuto perché avevo promesso ai miei ex giocatori Florian Cazenave e Willy Vaki e all’amico Roberto Manghi che se sarebbero arrivati in finale sarei tornato dalla Francia a vedere la partita. Sono venuto.”

 

Foto Alfio Guarise