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"Skinner è stato un grande giocatore con un grande atteggiamento mentale." (Bob Scott)

"C'era solo un modo per mettere fine alle tattiche illegali degli Springboks e Kevin sapeva esattamente di cosa si trattava" (Fred Allen)

Kevin Skinner è ancora oggi venerato nei circoli del rugby, innanzitutto per essere stato uno dei migliori piloni ad avere giocato per gli All Blacks e poi perché, dopo essersi ritirato, è rientrato in squadra per disputare ancora due test con gli Springboks nel 1956 in modo da “occuparsi” con un paio di pugni ben assestati dei piloni sudafricani Chris Koch e Jaap Bekker, rei nelle partite precedenti di essere stati “un po’ discoli”. Nei giorni in cui gli uomini erano uomini, non c’era in circolazione nessuno più duro di Skinner, uno che nel 1947 è stato incoronato campione dei pesi massimi della Nuova Zelanda mentre giocava per Otago.

Kevin Lawrence Skinner è nato a Dunedin il 24 novembre 1927 e ha terminato la sua formazione scolastica presso il St Kevins College di Oamaru, dove ha giocato nel primo XV nel 1943 e nel 1944, capitanando la squadra nell'ultimo anno.

Kevin ha fatto irruzione sui campi del rugby senior nel 1945, all'età di 17 anni, quando ha giocato seconda linea per i Dunedin Pirates. Il ragazzo si è preso poi un anno di pausa dal gioco nel 1946, in modo da dedicarsi all’altro sport da lui praticato, il pugilato. Quell’anno Kevin ha vinto il campionato dei pesi massimi di Otago e nel 1947 si è accaparrato il titolo neozelandese. A quel punto, però, ha rifiutato le offerte per diventare professionista e ha abbandonato il ring, in quanto per proseguire avrebbe dovuto emigrare in Australia.

Tornato al rugby, le esibizioni di Skinner con i Pirates gli hanno regalato la selezione per la squadra di Otago allenata da Vic Cavanagh, colui che ha rivoluzionato il gioco degli avanti in Nuova Zelanda. Con seconde linee quali Charlie Willocks (già All Black) e l'esperto Lester Harvey (che avrebbe vestito il nero nel 1949) in quella squadra Kevin non avrebbe mai giocato. Quindi, quando è stato chiesto se c'era qualcuno che voleva provare a giocare in prima linea, il ragazzo di Dunedin si è offerto volontario per la posizione di pilone e, fino alla sua ultima partita, non avrebbe mai giocato in nessun altro ruolo.

Skinner ha fatto passi da gigante nel 1947, disputando nove partite per Otago e aiutando il club provinciale a strappare il Ranfurly Shield al Southland, respingere quattro sfide. Il pilone è stato poi nominato per la squadra della South Island.

Nel 1948, all'età di 20 anni, Kevin ha rappresentato nuovamente Otago ed è apparso ancora per il XV dell’Isola del Sud. Oltre a questo, il ragazzo ha preso parte ai trials con gli All Blacks prima di essere selezionato dal primo coach della nazionale Alex McDonald per il tour del 1949 in Sudafrica, per giocare al posto di Ray Dalton. Durante quel tour Skinner è stato uno dei migliori della squadra; ha disputato 17 delle 25 partite in programma, tra le quali tutte e quattro le prove ufficiali, e con l’altro pilone Johnny Simpson ed il tallonatore veterano Has Catley ha creato una delle prime linee più forti che la Nuova Zelanda abbia mai schierato.

Gli uomini capitanati da Fred Allen nei primi due match e poi, dopo l’infortunio di questi, da Ron Elvidge, hanno perso tutti gli incontri con gli Springboks, anche se con margini ristretti. Hanno dato comunque da pensare la sconfitta ed il pareggio nei due incontri con la modesta nazionale della Rhodesia.

Il 1950 ha visto l’arrivo nel Paese della Lunga Nuvola Bianca dei British Lions capitanati dal ginecologo irlandese Karl Mullen. Skinner ha giocato anche questa volta tutti i quattro test, con gli All Blacks che hanno pareggiato il primo a Dunedin 9 a 9 per poi vincere gli altri. Nel quarto match, a far coppia in prima linea con Kevin non c’era più Simpson, che si è ritirato a causa di un serio infortunio al ginocchio dopo il terzo, ma il più giovane Hector Wilson, al suo secondo cap.

La settimana precedente il primo test match, Skinner aveva incontrato e sconfitto i britannici 23 a 9 anche con Otago.

L’anno successivo Kevin ha intrapreso con la nazionale un tour in Australia. I neri hanno vinto tutte le dodici partite che hanno disputato, tra le quali i tre test con i Wallabies, che hanno permesso loro di conquistare la Bledisloe Cup. Il pilone, che è stato schierato in tutti i test ufficiali e in otto incontri infrasettimanali, ha fatto registrare la sua prima meta con la felce sul petto nel primo test match a Sydney, il 23 giugno. Quattro giorni dopo, nella gara con Central-Western Districts, Skinner ne ha marcate altre due.

Diventato ormai un membro fisso della prima linea degli All Blacks, Kevin è stato eletto loro capitano nella serie del 1952 contro l'Australia, conclusasi con una sconfitta a Christchurch e con il successo di Wellington.

L'esperto Bob Stuart del Canterbury è stato capitano degli All Blacks durante il tour in Gran Bretagna e Francia alla fine del 1953; un tour durato sei mesi in cui Skinner, con le sue 27 presenze, inclusi tutti e cinque i test match, è stato uno dei giocatori chiave. Il pilone ha capitanato anche la squadra in quattro occasioni: contro l’Università di Oxford, il XV unito di Glasgow ed Edimburgo, il Newport e la British Columbia University a Vancouver, dove il tour è emigrato prima di terminare.

Il 19 dicembre i neozelandesi hanno perso 8 a 13 il primo test match con il forte Galles di Bleddyn Williams. Quindi, il 9 gennaio 1954, si sono imposti 14 a 3 a Dublino e poi hanno espugnato Twickenham il 30 gennaio con il punteggio di 5 a 0, grazie ad una meta di Nelson Dalzell trasformata da Bob Scott. Due settimane più tardi gli uomini allenati da Arthur Marslin sono usciti vincenti anche da Murrayfield, stavolta per 3 a 0, merito di un piazzato del loro estremo. Il 27 febbraio, però, i neri hanno perso con lo stesso risultato per mano della Francia, con Monsieur Rugby Jean Pratt che ha oltrepassato la linea proibita. È stata questa la prima vittoria francese sugli All Blacks.

Il tour si è chiuso il 20 marzo 1954 con il successo per 20 a 0 sui California All Stars a San Francisco.

Di lavoro droghiere, Kevin si è ritirato dal rugby alla fine della stagione 1954, sentendo che il tempo trascorso sui campi da gioco stava danneggiando i suoi affari. Si è comunque messo a disposizione dei Pirates e ha finito per giocare gran parte della stagione 1955.

Trasferitosi a Waiuku per lavorare come agricoltore nel 1956, Skinner si è aggregato al club locale e al XV delle Contee. Poi, a settembre di quell’anno, in Nuova Zelanda sono approdati gli Springboks.

Il rugby è stato raramente interpretato in un'atmosfera più febbrile che in quel 1956, quando, come ricorda lo storico neozelandese James Belich, "il paese è andato in guerra ... con la squadra nazionale sudafricana di rugby". Gli All Blacks erano in cerca di vendetta dopo il 4 a 0 subito sette anni prima in Sudafrica, quando la prima linea degli Springboks aveva dominato e intimidito fisicamente quella dei neri. Lo stesso è accaduto durante i primi due test match di quel tour, con i padroni di casa che si sono ritrovati privi dei piloni Mark Irwin e Frank McAtamney, infortunati a causa del gioco duro dei sudafricani. Ecco allora che i selezionatori, con a capo Tom Morrison, hanno deciso di richiamare Skinner. In quel periodo non era raro il richiamo nelle di un veterano indurito per affrontare le avversità.

Quando Kevin è rientrato in squadra la serie era sull'1 a 1. Lui era l’unico superstite del tour del 1949 ed è andato a formare la front row con Ron Hemy e Ian Clarke. Nella terza partita, avvertito dai compagni che nei test precedenti la prima linea degli Springbok aveva messo in pratica un gioco al limite del regolamento, alla prima scorrettezza in touche del pilone avversario Chris Koch, Kevin lo ha avvertito di non provare a farlo di nuovo. Koch, provocatorio, lo ha invece rifatto e Skinner lo ha colpito con un pungo. Cinquantatremila fan hanno visto Koch andare a terra e rimanervi; qualcuno giura di aver sentito il colpo

Il problema nella mischia ordinata era altrettanto brutto. L’altro pilone sudafricano, Jaap Bekker, stava “facendo il furbo” con Ian Clarke. Kevin ha chiesto allora al compagno di cambiare posizione. La prima cosa che ha fatto Bekker è stata di lanciare a Skinner la sua espressione intimidatoria. Quindi, ha iniziato a diventare una vera seccatura, mettendogli deliberatamente la spalla addosso più forte che poteva. Kevin ha visto anche il suo pugno chiuso e sapeva che stava cercando di colpirlo, perciò, ha colpito prima lui con un gancio sul lato della testa. Il sudafricano sarebbe andato giù se non avesse avuto il braccio attorno al proprio tallonatore. Da quel momento in poi non ci sono stati più guai. Gli uomini capitanati da Bob Duff hanno vinto la partita 17 a 10, realizzando tre mete contro le due degli Springboks.

Nell'ultimo incontro della serie, disputato ad Auckland il primo di settembre, Bekker e Kock hanno pensato bene di vendicarsi. Il primo, durante una mischia, ha tentato di colpire Skinner con un calcio, ma per errore ha centrato alla schiena il seconda linea Richard "Tiny" White, il quale è stato costretto ad uscire dal campo e ha chiuso lì la sua carriera. La partita è terminata 11 a 5 per gli All Blacks, che hanno così vinto la loro prima serie sui sudafricani. Questa è stata la ventesima e ultima volta che Skinner ha indossato la divisa nera della nazionale.

Tre giorni prima dell’ultimo test match, Skinner aveva affrontato i sudafricani schierato nel XV combinato di Thames Valley, Counties e Bay of Plenty, perdendo 8 a 17.

In quel famoso terzo test match Skinner è entrato nell’imaginario neozelandese come un supereroe buono che ha sistemato i cattivi di turno. In parte è vero, ma in realtà ci sono stati solo un paio pugni, niente di più. Le leggende di guerra, però, tendono spesso ad ingrossarsi assumendo forme mostruose. Mentre il furore continuava a crescere, di pari passo con il numero di colpi che lui avrebbe inferto ai malcapitati sudafricani, il pilone ha scritto una lettera pubblicata dall'Auckland Star dove chiedeva che l'iperbole cessasse.

La carriera di Skinner si è conclusa definitivamente dopo altre due stagioni di club e una di coaching ad Atiamuri. Successivamente, il ragazzo si è trasferito con sua moglie Laurie ad Auckland, affinché sua figlia Susan, audiolesa, potesse frequentare la scuola per non udenti.

In seguito Kevin ha gestito un supermercato, un caffè e un fast food. Per quanto riguarda il rugby, l’ex pilone è stato membro del comitato dei New Zealand Barbarians e loro presidente del club dal 1988 al 1990.

Proprio nel 1990, con l'istituzione della New Zealand Sports Hall of Fame, Skinner è stato tra i primi rugbisti ad esservi ammesso.

Kevin Skinner ha passato l’ovale il 21 luglio 2014, all’età di 86 anni.

 

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