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"Un giocatore che indossa la maglia del Galles non ha paura di niente." (Alan Phillips, tallonatore del Galles negli anni '80)

Al giorno d'oggi siamo abituati a vedere atleti che indossano la maglia di nazionali che non hanno dato loro i natali. Qualcuno vanta una parentela per cui è possibile far risalire l'albero genealogico a quel Paese: un genitore, un nonno, come ha fatto, per nostra fortuna, l'argentino di madre italiana Diego Dominguez, tanto per citarne uno famoso. Qualcun altro, invece, ha acquisito il diritto di giocare grazie al fatto di risiedervi da almeno tre anni. Sono i cosiddetti equiparati. Prima dell'avvento del professionismo questi ultimi erano merce rara. L'esempio più eclatante è stato John Gallagher, inglese di nascita, emigrato in Nuova Zelanda e diventato campione del mondo con gli All Blacks nel 1987. Un'altro è senza dubbio Anthony Copsey. Il ragazzo dell’Essex, infatti, è stato uno dei primi giocatori ad avere il diritto di giocare per un Paese straniero grazie alla residenza. Il carismatico seconda linea, infatti, malgrado fosse nato non lontano da Londra, aveva aperto un esercizio commerciale in Galles da diverse stagioni quando è stato chiamato ad indossare la maglia dei Dragoni.


Anthony Hugh Copsey è nato il il 25 gennaio 1965 a Romford. Trasferitosi in Galles, il ragazzo ha avviato un'attività a Llanelli, entrando nel frattempo a far parte della famosa squadra in maglia rossa. Un'altra maglia rossa, però, aspettava Tony: quella della nazionale gallese. Grazie al fatto di risiedere nel Paese di San David da qualche anno, il seconda linea aveva acquisito il diritto di poter giocare tra le fila dei Dragoni.

Anthony ha esordito a Dublino il 18 gennaio 1992, in coppia nella seconda linea con Gareth Llewellyn. Si è trattato di un debutto sensazionale per lui. Una meta del terza centro Stuart Davies ha consegnato una meritata vittoria al Galles, ma la partita è diventata memorabile per gli “aperti scambi d’opinione” fra i giocatori. Copsey si è premurato di segnalare il suo arrivo sulla scena internazionale con un colpo feroce che ha raso al suolo il seconda linea avversario Neil Francis. L’arbitro Fred Howard, uno che non ha mai lesinato i cartellini rossi, sorprendentemente ha permesso al ragazzo di rimanere in campo, grazie soprattutto alla diplomazia dello skipper gallese Ieaun Evans.

Nella gara seguente Copsey è stato buttato violentemente a terra durante una touche dal pari ruolo francese Olivier Roumat. La Francia ha vinto 12 a 9, grazie ad una meta di Philippe Saint-Andrè. La stagione è finita con una brutta sconfitta per 0 a 24 in casa dell’Inghilterra, che quell'anno ha conquistato il Grande Slam. Ancora una volta Copsey è stato oscurato dal corrispondente avversario, questa volta il veterano Wade Dooley, il quale disputava la sua gara numero 50 con la rosa sul petto.

Il Llanelli di Copsey in quel periodo ha vinto la Coppa del Galles per tre stagioni consecutive, nel 1991,1992 e 1993, ed è anche riuscito a sconfiggere i campioni del mondo dell’Australia, un’impresa non riuscita alla nazionale, che ha perso con i Wallabies 6 a 23.

Non era una nazionale bellissima quella dei Dragoni, ma essa è comunque riuscita a vendicarsi degli odiati “cugini” inglesi nel 1993, grazie a una vittoria di misura per 10 a 9 a Cardiff. Copsey aveva ormai formato una partnership formidabile con Llewellyn e il loro possesso in rimessa laterale è stato fondamentale per l’esito della partita, permettendo a Robert Jones di battere gli inglesi con i suoi calci.
Come accadeva spesso in quel particolare momento del rugby gallese, la bella vittoria sull’Inghilterra, purtroppo, è stata seguita da due pesanti sconfitte in Scozia (0 a 20) e in Irlanda (14 a 19).

Nella stagione seguente è stato inserito in seconda linea Phil Davies, preferito a Copsey grazie al fisico più massiccio. Tuttavia, Tony ha dato un piccolo contributo alla vittoria gallese nel Cinque Nazioni del 1994, giocando contro l’Inghilterra a Twickenham, anche se il seconda linea è entrato in campo per una sostituzione. Il Galles ha perso 8 a 15 quella gara, ma è riuscito ugualmente a guadagnare il titolo dopo sei anni di astinenza.

Copsey ha giocato altri cinque match dopo di allora. Il suo ruolo era ormai marginale, con Phil Davies ormai diventato prima scelta. Ha giocato nella qualificazione ai mondiali contro il Portogallo e la Spagna, vincendo entrambe le partite, ma nella sua ultima sfida, una sconfitta 9 a 34 per mano di Western Samoa, il 25 giugno 1994, è entrato sul terreno di gioco ancora in sostituzione di Davies.

A livello di club, Anthony ha disputato dieci stagioni con Llanelli, tre con i Saracens e una, l'ultima, con i London Welsh.

Dopo essersi ritirato, Tony ha trascorso due anni in qualità di marketing manager presso gli Scarlets, prima di entrare a far parte dello stato maggiore degli Harlequins nell'estate del 2000.

Nell’agosto del 2007 Copsey è diventato amministratore delegato dei London Wasps, un incarico che ha detenuto sino alla fine della stagione 2009, quando ha deciso che era tempo di cambiare. A quel punto l'ex seconda linea ha fondato una società di consulenza, la Copsey Consulence, con la quale ha svolto un ruolo fondamentale per il Rugby Expo e ha lavorato con clienti quali London Scottish e Saracens.

Il primo gennaio del 2013 Tony è stato assunto dai London Welsh, sempre come amministratore delegato.

 

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