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Le dimissioni del presidente Marusso dal ruolo di portavoce del Coordinamento dei club di Eccellenza è stato causato da un problema indirettamente correlato ad un'altra società, le Fiamme Oro per inciso, il XV della Polizia di stato avrebbe ingaggiato per la prossima stagione l’apertura del Rugby San Donà James Ambrosini.

Ambrosini, in scadenza naturale di contratto con San Donà (rapporto iniziato nell’estate 2016m ndr), avrebbe firmato già da qualche settimana con le Fiamme Oro, fresco diretto concorrente dei sandonatesi per la corsa alle semifinali playoff di Eccellenza. L’australiano ex apertura del Benetton sarebbe stato convinto dall’Accademia di Rugby Seven, la nuova struttura che la Federazione sta organizzando presso il centro delle Fiamme.

Marusso dichiara da La Nuova Venezia “è stato un atteggiamento inaccettabile da parte del giocatore: evitando di comunicarci una scelta così pesante già presa da tempo, non ci ha messo nelle condizioni di valutare se e come impiegarlo nelle gare decisive per l'esito della stagione, in termini di motivazioni personali e di opportunità tecnica, con conseguenze secondo noi troppo importanti per non essere valutate sotto ogni aspetto, compreso quello legale”.

Il presidente del Rugby san Donà Alberto Marusso, impegnato in queste ore a valutare se adire addirittura per vie legali, trova questa mattina la risposta di Ambrosini sempre dal quotidiano La Nuova Venezia: “addossare la colpa di una sconfitta ad un giocatore solo perché ha deciso di andare via a fine stagione non c'entra nulla con i valori del rugby. La decisione di non rinnovare era stata comunicata alla dirigenza molto tempo fa, se volevano fare una valutazione tecnica rispetto a questo avevano tutto il tempo ed il modo per farlo”.

“Sono un professionista, ho sempre dato il massimo per il San Donà e questo l'ho detto in faccia al presidente anche nel nostro ultimo incontro: se non avevo più parlato con nessuno della mia scelta era solo per restare concentrato sul campionato. In ogni caso mi attendo che il presidente riveda formalmente la sua posizione entro sabato, quando sarò già in Italia anticipando il mio rientro: se così non fosse, valuterò se e come difendere la mia immagine nelle sedi più opportune”.

Scende in campo anche il procuratore del giocatore Alessandro Corbetta “iI ritratto che esce da quelle dichiarazioni è totalmente deformato, e suggerisce un'immagine di scorrettezza e disonestà che non intendiamo minimamente accettare”.

 

Foto Paolo Cerino