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Roma – Milanese, cresciuto nei Club storici della propria città natale ed affinatosi all’Accademia FIR “Ivan Francescato”, tutta la trafila nelle Nazionali giovanili sino al debutto in Nazionale contro l’Inghilterra nel febbraio 2012 a nemmeno 21 anni, in uno Stadio Olimpico imbiancato di neve: Luca Morisi, centro della Nazionale Italiana e della Benetton, otto caps in azzurro, è uno dei giovani emergenti della linea arretrata italiana ed il volto scelto da World Rugby e dalla Federazione Italiana Rugby per promuovere il World Rugby Junior Championship del prossimo giugno, il Mondiale U20 che vedrà sfidarsi in Italia le dodici più forti Nazionali di categoria e le future stelle del rugby internazionale.

Vincitore del Junior World Rugby Trophy 2010 e protagonista nel 6 Nazioni U20 del 2011 culminato con la vittoria sulla Scozia con la maglia numero dieci di apertura, Morisi ha fatto parte del gruppo di Azzurrini che in occasione del primo Mondiale U20 disputato in Italia nel giugno dello stesso anno ha conquistato la permanenza nell’elite mondiale giovanile, seppur costretto da un problema fisico a seguire la competizione da bordo campo: “Poter prendere parte ad una grande manifestazione come il Mondiale U20 nel proprio Paese è una fantastica opportunità, umana e soprattutto sportiva: il World Rugby Junior Championship è la massima espressione del rugby giovanile, riveste un ruolo chiave nella formazione di chi vuole puntare alla scena internazionale. Tantissimi ragazzi con cui gioco oggi o contro cui sono sceso in campo a livello di U20 oggi sono protagonisti con le principali Nazionali del panorama rugbistico: per il nostro rugby è una fantastica opportunità poter tornare ad ospitare il World Rugby Junior Championship il prossimo giugno” ha dichiarato Luca Morisi.

Nel XV titolare dell’Italia di Jacques Brunel che domani all’Euganeo di Padova affronta il Sudafrica, seconda forza del ranking World Rugby, sono cinque, compreso Morisi, gli atleti che dal Mondiale U20 hanno spiccato il salto verso la Nazionale maggiore: oltre a Morisi anche il compagno di reparto Michele Campagnaro, l’ala Leonardo Sarto, il mediano di mischia Edoardo Gori ed il seconda linea Joshua Furno hanno preso parte alla rassegna iridata giovanile prima di conquistare il loro primo cap.

“Per tutti noi è uno splendido ricordo – ha detto Morisi – e sono particolarmente emozionato all’idea di poter rivivere in giugno, anche solo da spettatore, le stesse sensazioni di quattro anni fa quando tra qualche mese l’Italia tornerà ad ospitare questa grande manifestazione”.

Calvisano, Parma, Viadana e Cremona - con lo Stadio “Zini” che ospiterà la Finale iridata U20 – sono le sedi di gara che vedranno protagoniste le future stelle del rugby internazionale dal 2 al 20 giugno 2015: “Lombardia ed Emilia Romagna sono Regioni di grande tradizione rugbistica: Calvisano e Viadana sono due Società di prim’ordine nel panorama nazionale, a Parma ho giocato prima di passare in PRO12 alla Benetton Treviso. Cremona, per me, avrà sempre un significato particolare perché lì mi sono infortunato gravemente contro Fiji nel 2013 (asportazione della milza ndr) e da lì è iniziata una nuova fase della mia carriera e della mia vita: non ho dubbi che sarà un fantastico Mondiale U20, una vera festa del nostro sport”. 

“A ventidue anni – conclude Luca – ho avuto la fortuna di assistere alla grande crescita che il rugby ha avuto nel nostro Paese, dall’ingresso nel 6 Nazioni ad oggi. Il Mondiale U20 del 2011 ha rappresentato un grande momento di promozione e, da allora, abbiamo fatto ulteriori passi in avanti, con la Nazionale Maggiore che gioca in un Olimpico di Roma carico di grande passione ed affetto per noi Azzurri ed un movimento che continua a fare passi in avanti. Sono certo che il ritorno del Mondiale U20 in Italia, tra qualche mese, ci aiuterà a dare ulteriore impulso alla crescita del rugby e permetterà ai tantissimi appassionati di tutte le età che seguono il nostro fantastico sport di andare alla scoperta degli atleti che tra qualche anno infiammeranno la scena dei test match”.

 

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