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Sarebbe stato ingeneroso dimenticarci di tutti i match giocati nel weekend solo perché rattristati dalla brutta figura rimediata dai nostri, quindi abbiamo preparato per voi un piccolo sunto di quanto successo sui campi “in giro in giro” per il mondo.

Scozia guerriera!

Gli Springbok hanno dovuto sudare le proverbiali sette camice per venire a capo di una Scozia mai doma e loro superiore in tutti i punti d’incontro tant’è vero che i trequarti Bok non hanno quasi mai visto la palla con regolarità fino ad inizio secondo tempo. Sotto per 17-6 il Sud Africa, dopo che i guerrieri del “cardo guardiano” avevano varcato la linea di meta per ben due volte con Matt Scott e Alex Dunbar, si è dovuto dare una sveglia ed ha faticato parecchio prima di guadagnarsi un meta tecnica per una maul fatta collassare sulla linea di meta. Dopo la gentile concessione dell’uomo in più per un discutibile sin-bin affibbiato a Big Jim Hamilton, gli Springbok hanno sfruttato l’occasione con la meta di JJ Engelbrecht, ma il +3 con il punteggio di 20-17 è stato arrotondato solo negli ultimissimi minuti e suggellato con l'ulteriore marcatura pesante, a fil di sirena, di Jan Serfontain. Man of the match Alasdair Strokosh che si è divertito con 20 placcaggi a mettere sotto i flanker avversari. L’Italia è avvisata!

Inghilterra corsara!

L'Inghilterra dimostra di avere una buona copertura in tutti i ruoli e i "rincalzi" dei titolari volati nei Lions confermano l'ottimo lavoro svolto da Stuart Lancaster superando un'Argentina quanto mai orgogliosa e mai doma. Il 6-12 iniziale dei Pumas viene ribaltato da due mete tecniche inframmezzate da quella di Freddie Burns nei 10 minuti finali del primo tempo. La ripresa in gioco vede la "voglia" Argentina di rifarsi sotto vanificata da un'ottima Inghilterra che risponde alla meta dell'ala Manuel Montero con le segnature del tallonatore Rob Webber e dei debuttanti Marlan Yarde e Kyle Eastmond, rispettivamente all'ala e al centro. Eastmond che suggella una partita da MoM con l'assist per la doppietta finale di Yarde dopo la meta sul finale della terza centro "puma" Tomas Leonardi. Ottima Inghilterra!

Le altre Home Unions a corrente alternata!

Il Giappone si concede una splendida rivincita sul Galles e si guadagna le prime pagine dei giornali. La partita è stata in bilico fino ad inizio secondo tempo con i Dragoni brevemente in vantaggio con la meta dell'8-6 prima che il Giappone gliene infilasse ben due e allungasse con un altro penalty per quel 23-8 finale che sa di storia per i "Brave Blossoms".

Come dice il risultato di 40-14 e sei mete a una per i verdi, ben poca storia in Canada Irlanda dove l'ala McFadden mette a segno la tripletta personale che contribuisce a spegnere i sogni di gloria e scava il solco con i cannucks più concentrati sulla Pacific Nations Cup che li ha visti, comunque, perdere oggi per 16-13 in Giappone.

 

 

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