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Internazionale per la Francia dal 1988 al 1995, due Rugby World Cup all’attivo, storicamente legato al club della sua città natale, il Bourgoin-Jallieu. In carriera è stato anche allenatore. Marc Cécillon era soprannominato Le calme, mai un giallo, mai un cartellino rosso da giocatore.

E poi la tragedia. Dopo il suo ritiro dal rugby Cécillon andò incontro a problemi di alcolismo, depressione, scenate di gelosia nei confronti della moglie Chantal, che aveva sposato a 18 anni.

La situazione degenerò il 7 agosto 2004 quando una sera ci fu l’ennesima sfuriata con Chantal. Durante una festa a cui erano presenti numerosi amici Marc (per giunta ubriaco) estrasse un revolver .357 Magnum, ed esplose quattro colpi di pistola contro la moglie.

Il fatto suscitò scalpore ed ebbe un forte impatto mediatico in Francia, sia per la notorietà del personaggio coinvolto, sia perché fece emergere i problemi a cui possono andare incontro le personalità dello sport a fine carriera.

Durante il processo di primo grado la Corte d’Assise di Grenoble lo condannò a 20 anni di carcere per omicidio premeditato. In seguito al ricorso in appello la condanna venne ridotta a 14 anni, perché fu esclusa la premeditazione, in quanto Cècillon era sotto l’effetto di alcolici. Nel 2011 la condanna venne ridotta a 7 anni per buona condotta.

Serge Blanco, compagno in nazionale di Cécillon, testimoniò in sua difesa durante il processo e sosteneva di non essersi mai reso conto dei problemi del suo amico, della depressione in cui versava, aggiungendo che probabilmente Marc aveva bisogno di una guida che lo aiutasse.

Lo psicologo francese Serge Simon, anch’egli ex rugbista, ha provato a dare una spiegazione al caso: la fama di una persona, sia esse uno sportivo, un attore, un cantante, è legata al personaggio che questi “interpreta” e per il quale i media lo riconoscono; purtroppo la vita di tutti i giorni la vive l’uomo, la persona comune… e non il campione! Quando uno sportivo termina la carriera, la gente lo vede come il “campione di un tempo”, e tutto ciò è alla base di crisi depressive e di disturbi bipolari.

A distanza di diversi anni, nel 2015, il tre quarti centro del Montpellier e della nazionale francese Alexandre Dumoulin dichiarò ufficialmente che Marc Cécillon era suo padre biologico. Dumoulin sapeva sin dall’infanzia che il compagno di sua madre Carol non era il suo vero padre. La verità venne a galla nel 2006, quando Cècillon era imputato per l’omicidio di sua moglie.

 

Foto Twitter @CrimeInSports