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Al termine del terzo test match del Lions Tour 2017 in Nuova Zelanda assistiamo al momento più emblematico della storia del rugby. Quello in cui le due squadre concorrenti non possono che esprimere la propria gioia per un torneo che, alla fine, ha premiato entrambe. Né così forti da vincere, né tanto deboli da cedere. All Blacks e Lions si sono fermate a vicende, in un ex-aequo che sarebbe piacevole vedere più volte nello sport, nel momento in cui tra due sfidanti eccellenti sarebbe ingiusto stabilire un vincitore e un perdente.

“Sono orgoglioso della mia squadra” ha detto il coach degli All Blacks Steve Hansen “sono state tre partite emozionanti, i ragazzi, di entrambe le squadre, hanno giocato con cuore e grinta”

Ma le parole del ct neozelandese non possono che glorificare i 100 caps di Kieran Read, che da capitano si è reso protagonista di un tour straordinario:

“Quando giochi una partita con gli All Blacks è magnifico, ma quando con questa squadra arrivi a 100 presenze vuol dire che sei leggenda; questo ragazzo è un guerriero, un vero leader, non posso che congratularmi con lui”

Ma c’è anche la gioia di Warren Gatland, quello che tornerà sorridente a Londra, ad affrontare i prossimi due anni di gestione della panchina gallese (e poi dopo, chissà, gli All Blacks?)

“Questi giocatori hanno dimostrato di avere carattere”

“Sentivamo di crescere man mano che il tour procedeva, partita dopo partita, siamo stati spinti a tirar fuori le nostre qualità. Alla fine abbiamo terminato molto bene questa tournèe”.

Poi i ringraziamenti di Gatland al suo staff e al pubblico neozelandese.

“Hanno lavorato incessantemente tutti i giorni, dalle 7:00 di mattina alle 20:00”

“L’ospitalità del pubblico in Nuova Zelanda è stata eccezionale, ma ringrazio anche i 20,000 tifosi britannici che ci hanno supportato”

Un po’ di insoddisfazione trapela dalle parole di Maro Itoje, che sperava nel successo dei suoi. Questo quanto affermato dalla seconda linea dei Saracens:

“Siamo venuti qui con l’intento di vincere, probabilmente non abbiamo giocato il nostro miglior rugby e non come volevamo”

“C’erano situazioni di gioco, come in touch, dove potevamo essere più fisici e non lo abbiamo fatto”

“Aldilà di tutto sono orgoglioso di aver giocato con questa squadra, il risultato di certo non è negativo, e indossare questa maglia per sei settimane è stato un onore, un sogno che si realizza”

Soddisfazione, ovviamente, anche per capitan Warburton…

“Non ci sono riconoscimenti individuali quando sei capitano. Questo risultato deriva da un grande sforzo di squadra. Non importa il fatto che fossi io capitano o uno degli altri 15 giocatori, perché questo risultato è frutto del lavoro di 80 persone: giocatori, staff tecnico, fisioterapisti, dirigenti, gli addetti stampa”.

…e per capitan Kieran Read, che parla anche della decisione di Poite

“Soddisfatto e orgoglioso della squadra. E’ difficile dire cosa penso in questo momento”

“Credo che li ci fosse una penalità e che Poite avesse preso la decisione giusta sin dall’inizio; purtroppo quando ti affidi al video vieni condizionato e le decisioni cambiano”.

 

Soddisfazione da ambo le parti, per un tour che si chiude con un risultato incredibile. Massimo equilibrio tra le due squadre più forti al mondo.

Con gli All Blacks l’attesa sarà lunga, perché il prossimo Lions Tour ci sarà nel 2029. Mentre i British Lions possono essere soddisfatti e attendere la tournèe del 2021.

Piccola curiosità: Nuova Zelanda-Lions non terminava con un pareggio dal 1971. In quell’occasione finì 14-14 (sempre all’Eden Park) ma non ci fu un ex-aequo e a vincere furono i Lions, in quanto i test match erano quattro e i britannici ne vinsero due. Anche in quell’occasione il test match era l’ultimo e decisivo.

 

Risultato e tabellino di Nuova Zelanda-British Lions 15-15

Foto Twitter @lionsofficial