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Gli Eagles o meglio la USA rugby union diventerà una delle potenze mondiali del rugby?

 

Questo è ciò che dicono i guru del rugby inglese.

 

Gli Stati Uniti sono la nazione con il maggior potenziale per diventare una delle grandi del rugby. La cosa non ci stupisce molto, da sempre gli Stati Uniti hanno una cultura sportiva di altissimo livello e aperta a tutte le classi sociali. Basti pensare ad esempio che i famosi campi da tennis del Miami Open di Key Biscayne sono aperti tutta la stagione e ci si può giocare gratuitamente, la sera si paga solo il gettone per l’illuminazione. Non a caso emergono ai massimi livelli in molteplici discipline, re indiscussi del basketball e del football passando dal ciclismo al nuoto e via dicendo. Pensate che la federazione rugby americana è stata fondata solamente nel 1975 ed è affiliata alla Rugby World solamente dal 1987.

 

900 College Club, 700 Club Seniores, 115.000 tesserati e 5 milioni di bambini praticanti

 

La loro grandissima forza, come sempre, è quella di intercettare potenziali giocatori già dai College, sono infatti ben 900 i club (pari al numero di quelli italiani) oltre ai 700 club seniores per un totale di oltre 115.000 tesserati con numeri in continuo aumento. La scorsa stagione 5 milioni di bambini sono stati portati su un campo da rugby per provare questo “nuovo sport”.

Le basi per diventare una nazione forte ci sono tutte e l’inizio di un 6 Nazioni del Pacifico non potrà far altro che aumentarne il potenziale ma per il momento possiamo stare ancora tranquilli.

Il Governo americano e gli sponsor statunitensi non hanno ancora capito il potenziale e fino a quando non si svegliano possiamo dormire tranquilli, una finale RWC Italia - Usa è ancora molto molto lontana. 

 

Foto Elena Barbini

 

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