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Conor O’Shea lo ha schierato un po' a sorpresa in seconda linea e Van Schalkwyk ha risposto alla grande, parliamo ovviamente della partita con il Sud Africa, quella con gli All Blacks non conta… In campo grazie alle sue ottime doti di ball carrier è stato come un terza linea aggiunto e all’11’ del primo tempo ha marcato la prima meta dell’Italia da maul. 

Quello di sabato al Franchi di Firenze è stato un match particolare per l’italo - sud africano delle Zebre. Andries van Schalkwyk, nato e cresciuto a Bloemfontein ha battuto la sua nazione di origine “E' successo e ne sono molto felice, onorato e orgoglioso di aver fatto un pezzo di storia dell'Italia. Stiamo lavorando molto duro. Questo gruppo è come una famiglia”. ha dichiarato il 31enne alla Gazzetta di Parma. 

Andries Van Schalkwyk è alle Zebre dalla stagione 2012/13 e ha segnato in maglia bianco nera un totale di 17 mete in 71 presenze. Sabato il giocatore ha dovuto però anche fare i conti con la sfortuna abbandonando il campo già al 27° minuto per infortunio. 

Sempre dall’intervista di Paolo Mulazzi per la Gazzetta di Parma:
Come avversari aveva alcuni ex compagni di squadra della sua carriera sudafricana di club: il capitano di giornata Adriaan Strauss, Willie le Roux, Warren Whiteley e Willem Alberts: “A fine gara ci siamo salutati, loro mi hanno fatto i complimenti per come l'Italia ha giocato. Sono bravi ragazzi, hanno molto rispetto”. 

E a fine partita ha scambiato la maglia con il suo omologo numero 5, Lood de Jager: “L'anno scorso è stato eletto giocatore dell'anno in Sudafrica; è un bravo giocatore, lo ammiro”.

 

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