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L'Australia è probabilmente il simbolo di libertà e coesistenza tra diversità all'interno di un mondo in cui l'intolleranza ne fa da padrone. Questo non varrebbe per un giocatore come Israel Folau. Alcuni giorni fa PlanetRugby scriveva questo, relativamente alle ultime vicende in cui il giocatore dei Wallabies continua ad essere coinvolto.

Raelene Castle, Executive della ARU (Australian Rugby Union), ha rotto il contratto del giocatore, lei che pochi mesi fa glielo aveva prolungato fino al 2022. Israel Folau percepiva 4 milioni di dollari, più gli sponsor... che ormai non ci sono più. Il giocatore ha perso i contratti con le aziende; Michael Cheika sembra ormai avergli chiuso le porte in faccia in vista della Rugby World Cup. Un danno non da poco per la nazionale, visto che l'estremo dei Waratahs è una fucina di punti. Ma il rischio di scontri negli spogliatoi e di alterazione del morale della squadra è alto... lo stesso Michael Hooper ha affermato che si troverebbe a disagio a giocare con lui.

Un ostracismo a tutti gli effetti nei confronti del giocatore, nonostante la legge australiana preveda "la libertà di pensiero". E il mondo del rugby continua a spaccarsi. Mourad Boudjellal lo ha definito un'idiota; il rugby europeo difficilmente gli aprirebbe le porte. In Inghilterra la RFU ha preso provvedimenti disciplinari contro Billy Vunipola, dopo che questi ha mostrato appoggio verso il collega australiano.

Per Folau l'unica strada auspicabile sembrerebbe essere un ingaggio in Top League, almeno per prolungare l'attività agonistica di qualche anno, prima di chiudere la sua carriera.

 

Foto Twitter @CaseyHP13

 

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