x

x

"Ho incontrato Pietro Mazzariol venerdì scorso nella bella sede del Rugby Lido a Venezia (cucina super, compagnia deliziosa), davanti all'Excelsior. Ci ero arrivato su invito del presidente Bodi e di Giada Marin, per presentare i miei ultimi romanzi ovali. L'idea che un bambino di dieci anni trovasse divertente, non solo giocare a rugby, ma addirittura scriverne, mi ha molto positivamente colpito e impressionato. Ho chiesto a Pietro di farmi avere l'ultimo dei pezzi da lui firmati. Eccolo. Niente male, direi. Bravo! anche se il kiwi è un uccello che non vola... ma nella letteratura fantasy, si sa, tutto è permesso".

La prefazione di Giorgio Sbrocco al bel racconto di Pietro Mazzariol, godetevelo!!!

 

Tutto iniziò il giorno del mio nono compleanno quando mio zio, uno degli organizzatori della Rugby World Cup 2015, mi regalò un pass per poter assistere alla finale dei mondiali da bordo campo. Arrivò il 31 Ottobre, il giorno della finale, nella quale si sfidavano Nuova Zelanda e Australia, e io a bordocampo mi misi a fare l’Haka assieme agli All Blacks. Alla fine del primo tempo l’Australia stava vincendo 15 a 6 sugli All Blacks che erano molto stanchi e credevano che la partita fosse persa.

Nel secondo tempo anche il secondo tallonatore si fece male e dovette uscire. A questo punto erano tutti presi dall’agitazione e il loro allenatore non sapeva chi mettere in campo perché non c’erano più riserve.L’ allenatore tutto preoccupato si consultò con il suo staff e con un vecchio maori che accompagnava la squadra nelle trasferte.

In quel momento sopra lo stadio si vide volare un kiwi, l’uccello simbolo della Nuova Zelanda, che dopo aver volato nella nebbia londinese mi si posò sulla spalla. Io non sapevo che uccello fosse ma vidi il vecchio maori venire verso di me per dirmi che ero il prescelto. Tutto successe in pochissimo tempo e senza rendermi conto avevo già la divisa addosso e stavo entrando in campo. Ero stato scelto dal Dio Maori per vestire la maglia della Nuova Zelanda e sostituire il loro tallonatore.

Entrai in campo un po’ spaventato dall’emozione mentre tutto lo stadio mi applaudiva e mi incitava. Subito nella prima azione mi passarono il pallone e andai in meta, Dan Carter la trasformò. Il punteggio era ora di 15 a 13. Nelle azioni seguenti continuai ad aiutare i miei nuovi compagni. Mancavano pochi minuti alla fine della partita, quando riuscii ad intercettare un pallone indirizzato a Foley, cominciai a correre come non avevo mai corso, feci una finta davanti a Folau facendolo finire a gambe all’aria, mi ritrovai quindi davanti alla seconda linea australiana, ma riuscii ad evitarlo passandogli in mezzo alle gambe, continuai a correre finché non arrivai in meta! Dan Carter trasforma il calcio e siamo 20 a15.

Al 79esimo Foley prova un drop e lo mette siamo sopra di due punti allora io dai nostri 22 provo un drop e lo trasformo! L’ arbitro fischia la fine e vinciamo il mondiale!!! Gli All Blaks mi portano in trionfo, tutto entusiasmato corro tra le braccia della mia mamma.

Una settimana dopo ero in classe come un bambino qualunque, quando la bidella mi consegnò una lettera con il sigillo reale inglese era la regina Elisabetta che mi voleva fare baronetto. Il presidente della Rugby World Cup diede un aumento a mio zio e poi mi regalò la coppa, la famosa Web Ellis Cup, e decise di indire un nuovo Campionato Mondiale di Minirugby chiamato “Mazza Cup Edition” la cui prima edizione venne vinta dal Rugby Lido Venezia una squadra sconosciuta che mi dicono essere proprio forte, mi piacerebbe conoscerli !!!!

Questa è una storia divertente scritta da chi il rugby lo ama e si diverte a praticarlo.

Pietro Mazzariol (futuro tallonatore) Under 10 Rugby Lido Venezia