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Con il voto positivamente unanime di tutte le società presenti, la relazione tecnico-finanziaria-morale del Comitato Regionale Veneto presentata dal presidente Marzio INNOCENTI va agli archivi tracciando il profilo di un movimento veneto solido nella propria identità ma proiettato verso un futuro all'insegna della condivisione e della progettualità, con l'obiettivo di garantire al rugby della nostra regione una nuova stagione di sviluppo.

Preceduta dalla tradizionale consegna dei riconoscimenti individuali, per le attività del Club e per i risultati ottenuti nella stagione 2014/2015, l'assemblea ha visto alternarsi tra le 10:00 e le 12:00 di questa mattina, presso la Sala Culturale del Centro "Carlo Tamai" di Silea, gli interventi del presidente e dei consiglieri, con il delegato FIR Zeno ZANANDREA nel ruolo di moderatore.

Tra i punti salienti toccati dal report del presidente, il grande sforzo operato nell'ambito dell'attività agonistica: oltre alla razionalizzazione del Campionato di C, la stagione scorsa ha visto infatti alcune fasi di intenso confronto dialettico rispetto al nuovo Regolamento federale per il Minirugby, in parallelo alla riorganizzazione della categoria Under 14 e al potenziamento delle Selezioni Dogi-CRV Under 16 e Under 18 - sempre più integrate al sistema tecnico dei Club - che hanno portato alle ottime esperienze internazionali con Comité du Midi-Pyrenées e Stade Bordelais (FFR), St. Marist Inanda (RSA), Clifton College e Radely College (RFU), centrando inoltre importanti successi nei tornei a confronto con le altre Selezioni regionali.

Importante anche il trend di crescita delle Selezioni Femminili giovanili, Under 14 e Under 16: una crescita numerica e di risultati coronata dallo Scudetto del Valsugana, che vede il Veneto confermarsi come movimento leader su scala nazionale.

A chiusura d'assise, due doverose sottolineature: il progetto "Cuore Ovale", con i 17 corsi di formazione BLS-D già effettuati, ha reso possibile una copertura da parte del 90% dei Club nella dotazione di defibrillatori, con 192 soggetti certificati al loro uso. Un lavoro enorme, che nel corso della corrente stagione sportiva andrà a chiudere anche l'ultimo tratto dell'ambizioso percorso avviato tra i primi atti dopo l'insediamento dell'attuale Consiglio Direttivo ad inizio 2013.

Infine, la rinascita di uno dei simboli identitari più forti del rugby veneto con l'atto di fondazione dell'Unione Rugby I Dogi nel mese di aprile, conclusione di un lungo ed articolato iter che ha visto i Club aderire nella quasi-totalità.

 

Foto CR Veneto Rugby

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