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Marcello Violi, nocetano e giovane mediano di mischia classe 93 pronto a seguire le orme di altri talentuosi mediani nocetani come Frati e Tebaldi.

Marcello che è cresciuto nel Rugby Noceto, è poi partito verso l'Accademia di Tirrenia per una stagione. 

Quest'anno è stato uno dei protagonisti del campionato dei Crociati ma anche protagonista della Nazionale Under 20 che ha portato a casa il "mondialino" di categoria, tre anni dopo il successo di Mosca, l'Italia U20 torna ad aggiudicarsi il Junior World Rugby Trophy, conquistando sul prato di Temuco, nel Sud del Cile, il Mondiale "B" di categoria e la promozione nel Junior World Championship 2014 in Nuova Zelanda.

Marcello, ha messo a segno mete importantissime in questo finale di stagione, una nella finale spareggio di Eccellenza a 3 dalla fine che ha di fatto dato la salvezza ai Crociati, e, addirittura due nella finale del Mondiale B una dopo 1 minuto e l'altra a 4 dalla fine contro Canada dando la vittoria del "mondialino" e l'accesso al Mondiale di prima fascia.

Stiamo intervistando uno dei più promettenti giovani del panorama rugbystico italiano.

 

Sia con il tuo Club che con la Nazionale U20 sei partito piano ma hai mostrato una crescita costante, lo dimostra il fatto che nel finale di entrambe sei stato il protagonista, prima nella salvezza dei Crociati con una meta a 3 minuti dalla fine e, poi in U20 con ben due mete nella finalissima, come ci si sente?

"Son partito male per colpa di un brutto infortunio subito all'inizio di stagione che non mi ha permesso di giocare con costanza. Rientrato in campo ho fatto un po' fatica a trovare il ritmo giusto ma appena ho ripreso la forma e sopratutto la fiducia in me sono arrivati i risultati da prima con i Crociati e poi anche in Nazionale, è stata una grande soddisfazione e spero di aver ripagato nel migliore dei modi chi mi ha dato fiducia."

 

Voci davano la vittoria dell'Italia al mondialino B scontata, visto che doveva affrontare Nazionali di seconda fascia come Portogallo, Cile e Canada, che mondiale è stato?

"E' vero, non erano squadre particolarmente forti però tutte molto fisiche, non abbiamo mai preso sotto gamba nessuno e sopratutto nella fase a gironi siamo riusciti ad imporre il nostro gioco impegnandoci al massimo, i risultati lo confermano. L'unica partita difficile è stata la finale, abbiamo incontrato i canadesi, che a livello tecnico sono ancora un po' acerbi, ma colmano il gap con la prestanza fisica che è paragonabile alle altre squadre del 6 Nazioni. Siamo entrati in campo comunque concentrati e abbiamo dato il massimo centrando alla fine l'obbiettivo."

 

Tornando indietro parlaci della stagione ai Crociati, tralasciando i problemi Sociatari, com'è stata la tua esperienza a livello rugbystico?

"Sono approdato ai Crociati proprio all'ultimo perchè in realtà avrei dovuto giocare a Prato. Ho avuto un po' di difficoltà a livello di concentrazione, ci allenavamo sul campo da una parte, in palestra dall'altra, tanti spostamenti che hanno inciso sopratutto sulla concentrazione. Fortunatamente il gruppo è stato la nostra forza, tutti della stessa età e tutti amici sopratutto fuori dal campo. E' stata una stagione positiva perchè l'obbiettivo era la salvezza e in un crescendo di risultati l'abbiamo raggiunta."

 

La prossima stagione giocherai a Calvisano, piazza importante e ambiziosa nel mondo del rugby italiano, cosa ti aspetti da questa esperienza e cosa potrai dare alla squadra ?

"Calvisano è sicuramente una delle migliori squadre in Italia, personalmente sono molto contento di essere arrivato qui, è un ambiente nuovo ma ritrovo tanti compagni di squadra della Nazionale. Spero di dare il massimo ma sopratutto spero di imparare tanto al fianco di Picone e Griffen, due giocatori esperti che hanno giocato in Nazionale. Vorrei fare una bella stagione come quella di quest'anno e togliermi altre soddisfazioni."

 

Guarda il video della Finale

 

 

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