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Da quest’anno Lucio Marin ha preso le redini del Mogliano Rugby succedendo a Roberto Facchini che ha chiuso il suo corso vincendo il titolo italiano Under18.

La chiacchierata si è incentrata soprattutto sul valore educativo del rugby e sul messaggio positivo che il rugby può portare in generale. “C’è la necessità di lavorare molto sulla base per poter continuare a crescere. Stiamo parlando del cuore pulsante di Mogliano che, pur essendo una società dalle risorse relativamente limitate, ha ottenuto dei risultati importanti nel corso di questi ultimi anni”

“Ci vuole molta energia per creare un settore giovanile di alto livello, ma è la stessa che ti ritorna indietro quando vedi in campo dei bambini che gioiscono di quello che fanno, che si comportano come se fossero dei grandi in miniatura”

“E’ la stessa energia che, quindi, arriva/ritorna al club e che riavvicina tutti noi allo spirito del Rugby!”.

“Vorrei focalizzarmi su un punto per me importante. La critica rivolta al compagno che commette un errore non è nello spirito del rugby che al contrario per prima cosa è e dev’essere sostegno. Ci si dovrebbe rivolgere con un incoraggiamento a fare meglio la volta successiva”

Cosa intendi con questo?

“Voglio dire che è ciò che è all’interno del rugby che dà valore al Rugby stesso, questo meccanismo virtuoso e di condivisione, di imitazione del buon esempio. In fin dei conti la forma è solo esteriore…mi spiego meglio, il gioco in sé, il contatto, i placcaggi, le mete sono solo la forma esteriore che rende piacevole uno sport veicolo di un messaggio molto profondo, aggregante e positivo”

“Potremmo quasi parlare di un rinnovamento evolutivo del rugby, in modo che questo sport non rimanga elitario e confinato dal momento che i suoi valori sono per tutti. Insomma il Rugby deve farsi conoscere. Mogliano si presenta alle scuole e cerca di fare connessione, di calarsi nel senso profondo e di lavorare sulla base dei ragazzi”

Ci stai parlando di un progetto ”nobile”, sembra quasi un sogno…

“Il mio sogno è quello di creare campioni ma soprattutto uomini pronti per la vita. Il rugby è uno  strumento fondamentale perché giocando si creano le condizioni per le quali un ragazzo possa crescere e inserirsi. Per fare questo è fondamentale il coinvolgimento con dei volontari, preparati, che portino avanti un fine solidale e positivo. Insomma dobbiamo crescere dei piccoli campioni e dei giovani uomini accogliendoli in società, facendoli sentire a casa!”

Siete un club di territorio, quindi cosa  può farvi diventare un club di riferimento, un club vincente?

“Nel luogo in cui siamo in Italia dobbiamo diventare il club più splendente che c’è. La mia fonte d’ispirazione è Bath, dopo esser stato da loro nel corso di una trasferta di coppa li ho presi come stimolo forte. Del resto condividiamo anche i colori sociali!”

“Nello specifico dovremo innalzare il livello dei preparatori e trovare/formare dei bravi allenatori che facciano crescere i nostri ragazzi. Ovviamente serve anche una base di giocatori più ampia sulla quale lavorare. Insomma per ottenere un miglioramento duraturo bisogna creare un circolo virtuoso che parta dalla base”

“Anche se non sarà facile dal momento che siamo alla fine di un ciclo positivo ed è in atto una forza contraria molto alta che si è evidenziata con incidenti di percorso come la penalizzazione subita nella prima partita di campionato, o con le sconfitte subite in coppa ad esempio”.

Fiducioso di farcela?

“Si, certo, stiamo lavorando per questo. Appuntamento al 2020!”. 

 

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