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Abbiamo fatto due semplici e dirette domande all’ex coach della Rugby Rovigo, Filippo Frati. Il nocetano, esonerato a dicembre dalla guida dei Bersaglieri, ci fa una sua analisi su quella che sarà la finale del Battaglini, la terza contro Calvisano, in palio l’86° titolo italiano, quel titolo che a Rovigo manca da quasi 25 anni. 

Pippo, chi vince la finale?

Rovigo. Io sarò al Battaglini a tifare per i ragazzi, spero e penso sia l’anno buono. Calvisano non è  la stessa squadra dell’anno scorso, ha perso Steyn, Violi e Seymour, 8, 9 e 10 , il core della squadra, e li ha sostituiti con giocatori a mio parere di livello inferiore. Tuivati non è Steyn, Raffaele non è Violi e Vlaicu soprattuto, non è Seymour. L’allenatore Brunello è alla prima esperienza in Eccellenza dopo anni nelle accademie giovanili, e Brunello non è Guidi. Gianluca Guidi ha dimostrato con questa stagione alle Zebre di essere attualmente il migliore allenatore in Italia, lui è stato un grande valore aggiunto agli scudetti di Calvisano degli ultimi 2 anni.

Di contro Rovigo arriva a questa finale con lo stesso gruppo e lo stesso core da tre stagioni, 8 - 9 -10 sono gli stessi, la stragrande maggioranza dei primi 15 fa parte di un gruppo che ha iniziato a lavorare tre anni fa con me, hanno l’esperienza di due finali perse, in più si sono aggiunti a loro tre giocatori come Tenga, Momberg e Parker, giocatori che ci sono mancati negli anni scorsi. 
Per questi motivi Rovigo per me è favorita, la vera finale Rovigo se l’è vinta nelle due semifinali con il Mogliano. Mogliano era la squadra delle tre che poteva dare più problemi al Rovigo.”

 

Cosa pensi riguardo alla pressione sui giocatori in città?

“Io con i tifosi sono molto aperto. Una cosa che ho sempre detto è che la pressione è un privilegio, l’aspettativa alta è riservata a chi può arrivare a un certo livello.
Il mio consiglio è vivere la pressione come un grande privilegio, bisogna essere bravi a tramutare la pressione in qualcosa di positivo. Rovigo è una piazza esigente, ora ha 3 quotidiani e 1 giornale online, quindi 4 testate che parlano in continuazione nel bene e nel male della squadra.
A mio parere una cosa migliorabile nell’ambiente rodigino sarebbe essere meno severi con la squadra. Oggi con i social network si leggono commenti di ogni tipo… Bisogna dare il giusto peso a questi commenti.

 

Foto Elena Barbini

La preview e le formazioni di Rovigo - Calvisano