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La Rugby Football Union ha passato al vaglio la canzone Sweet Chariot, nata negli Stati Uniti nella metà dell'Ottocento in un periodo di schiavitù per gli afroamericani. Con il movimento Blacks Lives Matter la necessità di inclusione ha spinto gli organi della RFU a valutare se la canzone presentasse elementi di emarginazione nei confronti degli afroamericani.

Dopo un'accurata analisi la RFU ha annunciato che non vieterà la canzone a Twickenham, affermando che essa è un canto popolare e sono anni che ha un posto nel rugby.

Il premier inglese Boris Johnson ha, a sua volta, dichiarato che la canzone non andrebbe vietata. 

Nonostante ciò permane qualche disappunto. Il seconda linea Maro Itoje ha affermato che questa canzone lo fa sentire a disagio ma pensa che non andrebbe vietata, mentre l'ex tallonatore inglese Brian Moore ha detto, senza mezzi termini, di odiare Sweet Chariot.

 

Foto Twitter @RPSN7