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Regola 16.1 lett.b del regolamento World Rugby: “Come può formarsi un ruck: I giocatori devono essere sui propri piedi. Almeno un giocatore deve essere a contatto fisico con un avversario.”

Regola 16.5 lett.a: “Ci sono due linee di fuori-gioco parallele alle linee di meta, una per ciascuna squadra. Ciascuna linea di fuori-gioco passa per l’ultimo piede dell’ultimo giocatore partecipante al ruck.”

Insomma cari cervelloni britannici che questo regolamento lo state modificando da anni, non prendetevela con noi se qui non c’è scritto nulla su cosa succede in mancanza di una ruck.

Detto questo l’ipotetico catenaccio messo in campo dagli Azzurri nella sfida con l’Inghilterra ha smosso sicuramente l’animo dell’Italia. I nostri per la prima volta fanno scuola e lo fanno con una finezza e una strategia poco prevedibile che l’Inghilterra abituata a giocare da Tier 1 non ha mai messo in pratica e, come abbiamo visto, non ha accettato.

Jones ci critica, Smith ci elogia. Ma quanto può durare questa tattica? E soprattutto quanto potrà servire ai fini dell’economia della partita. Fino a prova contraria loro hanno pur sempre marcato 6 mete!

Se consideriamo che Inghilterra e Italia hanno giocato alla pari per gran parte della partita – 55-45 il possesso palla e 50-50 l’occupazione territoriale – il risultato non da ragione dei numeri in campo. L’Italia ha concluso 100 passaggi contro i 129 degli inglesi; i placcaggi sono stati in tutto 159 per i nostri e 133 per gli avversari. In mischia l’Italia è stata insuperabile: 7 a 3 il computo finale. Pochi i falli concessi: appena 8, contro i 12 degli uomini di Jones. 

Insomma l’Italia ieri c’era, e c’era perché per la prima volta era in campo non solo per giocare ma anche per divertirsi. Galvanizzati dallo status confusionale di Hartley & Co. gli Azzurri questa partita hanno provato a vincerla restando vicini nel risultato per più di un’ora. 

Purtroppo l’indole, le qualità del gioco alla mano che continuano a restare una mancanza hanno fatto il resto. Con una strategia simile puoi spronare la squadra e disorientare gli avversari ma fino ad un certo punto. Di certo non può coprire le carenze tecniche. Soprattutto contro una squadra che dal punto di vista fisico, tecnico e individuale gode di tanti punti a favore.

Gli inglesi hanno percorso 601 metri contro i 349 dell’Italia. Ecco appunto! Contro una squadra abituata a correre tanto poco può la genialata di Venter.

Diciamo che l’Italia avrebbe dovuto sfruttare di più la poca organizzazione degli inglesi nel trovarsi di fronte a questa nuova strategia e strutturare una manovra offensiva migliore. Ma quando si corre poco questo resta un problema. E non possiamo di certo affidarci continuamente a Campagnaro (meta favolosa, rompendo un placcaggio ed evitandone un altro).

 

La tattica difensiva adottata daglia azzurri in Inghilterra - Italia:

 

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