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Siamo all’atto finale del torneo. Col 6 Nazioni 2016, si chiude l’era di alti e bassi alla guida di Jaques Brunel. Entrambe le squadre arrivano da una sconfitta, tuttavia quella di casa con una ben più onorevole di quella degli azzurri.. 

L’Italia è chiamata a reagire alle speculazioni di una possibile retrocessione dal torneo. Con una lista chilometrica di giocatori indisponibili, Parisse chiama in causa l’orgoglio della squadra; quantomeno per terminare questo 6 Nazioni indubbiamente con le ossa rotte ma a testa alta. 

I Draghi spinti dall’atmosfera incandescente del Principality Stadium ci mettono subito sotto pressione. Errore difensivo di Parisse a cui sfugge in touch un calcetto all’interno dei 22.  L’azione prosegue e Webb parte da solo dopo una mischia e sfruttando una salita sfalsata della linea azzurra va a marcare la prima meta della gara. L’Italia vuole reagire e segnare, ai possibili 3 punti viene preferito il calcio in touche. Purtroppo però siamo frettolosi e non riusciamo a tenere il pallone in mano; i sostegni tardano ad arrivare e punizione gallese per ‘tenuto’. Palazzani non rispetta i 10 metri, placca il collega gallese e rimedia un cartellino giallo. Con Palazzani nel ‘sin bin’, Odiete passa a 9, che non avendo impressionato da estremo fa lo stesso nella nuova posizione. Nel primo tempo i ragazzi pescati dall’Eccellenza non sembrano essere all’altezza di questo appuntamento internazionale.   

Nel primo tempo, in fase difensiva molto meglio l’Italia in cui spiccano i placcaggi di Leonardo Sarto che forse più di tutti voleva riscattare la prestazione di una settimana fa. Tuttavia al 29’ sale male e placca peggio la linea azzurra. Biggar e Roberts sfruttano gli spazi e con un rapido uno-due bucano per la seconda meta gallese. Dura pochissimo la reazione italiana perché i gallessi col pallone in mano fanno ciò che vogliono, i sostegni sono veloci e sempre presenti. La terza meta arriva appena quattro minuti più tardi. 

Nella ripresa i Draghi iniziano la festa dettando il ritmo di gioco. Continuano i problemi nella nostra salita difensiva e i gallesi vanno in meta due volte con facilità trovando ampi spazi. North finalmente entra in partita, elude tre placcaggi segnando con un’ottima azione personale.  Castrogiovanni esce visibilmente contrariato in quella che probabilmente diventerà la sua ultima partita con la maglia tricolore.  

L’Italia arriva finalmente a schiacciare oltre la linea con Palazzani. Bene la mischia avanzante sui 5 metri gallesi, il 9 Azzurro è poi il più rapido a prendere il pallone praticamente già in area di meta. Dal 65’, per la gioia dei 74,000 presenti, il tabellino colleziona mete. Bell’azione di Allan che col ‘sottomano’ scarica per Garcia che segna la seconda italiana. I gallesi però sono di un’altra categoria e pericolosi ad ogni azione, è Moriarty a portare ancora una volta il punteggio a sfavore azzurro al di sopra dei 50 punti. L’ultima gioia di questo 6 Nazioni ce la nega il direttore di gara francese. Odiete intercetta un passaggio nei 22’ difensivi, corre tutto il campo e segna. Eppure l’arbitro ferma il gioco e sugli sviluppi dell’azione seguente è il Galles a segnare la penultima meta della partita. Si perché a tempo scaduto c’è tempo per un’altra marcatura. Finisce 67-14. 

L’impegno c’è ma il divario tecnico è enorme. La reazione attesa da tutto il movimento rugbistico italiano non è certo quella vista oggi a Cardiff. Troppo, troppo forte e superiore il Galles per questa Italia, qualche iniziativa azzurro ma è solo il rosso dei Dragoni a brillare al Principality Stadium. E’ stata l’ultima partita di Jacques Brunel che certamente non ha concluso in un bel modo la sua era. 

Di Rosso Ciufoli per Rugbymeet

Tabellino formazioni e statistiche del match

 

Foto Alessandra Lazzarotto

 

Risultati e classifica del 6 Nazioni