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L’arrivo in Italia di un tecnico della caratura di John Wells aveva sortito un certo effetto tra gli addetti ai lavori del massimo campionato italiano Peroni Top10 ma anche un poco più in alto, nelle franchigie federali.

Wells era stato ingaggiato dal Rugby Colorno nella mansione di assistant coach della difesa e del break down, lui che per 5 anni era stato allenatore della mischia dell’Inghilterra oltre che assistant coach dei Leicester Tigers e dei Newcastle Falcons.

La nuova esperienza di John Wells era partita ad agosto con un contratto che permetteva ritorni periodici in Inghilterra (ogni 6 settimane circa ndr). L’evoluzione della pandemia e le varie restrizioni per i viaggiatori, comprendenti periodi di quarantene di 2 settimane isolati in casa, hanno spinto Wells a interrompere i complicati viaggi e relative quarantene. Il due volte campione di Premiership ha salutato settimana scorsa Colorno continuando comunque con il supporto tecnico tramite analisi video dall’Inghilterra.

 

“Guardandomi indietro posso dire che sia stata un’esperienza fantastica — esordisce Wells dal comunicato del club —. Lo sappiamo, sul campo stiamo tutti affrontando una stagione un po’ sfortunata ma dovremmo ritenerci soddisfatti di aver contribuito insieme al suo inizio e svolgimento. Verso maggio/giugno per la prima volta si era cominciato a parlare del mio arrivo qui, c’erano un sacco di problemi con il covid, ci si domandava perfino se Colorno sarebbe ancora esistito come Rugby Club. Credo che Stefano (Cantoni ndr) e Mario (Padovani ndr) abbiano fatto uno splendido lavoro per creare una squadra competitiva. Sono davvero entusiasta di aver trascorso questa esperienza in Italia, voglio ringraziare davvero tutti.”

John Wells elogia i giocatori part-time bianco rossi: “la parte più dura per uno come me, che ha trascorso gli ultimi 22 anni allenando in un ambiente super professionistico, è stato relazionarmi con ragazzi che lavorano per gran parte della giornata e dovermi comunque aspettare da loro il massimo. E’ davvero complicato trovare il giusto equilibrio tra i ragazzi professionisti e quelli che potremmo definire “semi-professionisti”. Posso solo ringraziare questi ultimi che con i loro sacrifici danno un grande valore aggiunto al club. E’ un traguardo fantastico vederli performare al massimo sia nella vita privata che alla sera durante gli allenamenti. E’ stata per me la migliore delle sorprese, oltre che un grande insegnamento.”

Alle sue spalle i giocatori dell’HBS Colorno alle prese con l’ultimo allenamento di rifinitura prima del match con i campioni d’Italia del Calvisano disputatosi sabato scorso. “Ammiro tantissimo questi ragazzi, per la passione che mettono in quello che fanno, per i sacrifici e per il tempo che dedicano al rugby nonostante tutto il resto. Di loro penso semplicemente che quando arrivi il momento di scendere in campo, che si giochi in casa a Colorno o fuori casa a Padova o Calvisano, siano sempre pronti a dare il massimo, tutte le volte, tutto il tempo. E poi succeda quel che succeda. Saranno sempre gli “underdog”, saranno sempre il piccolo club che lotta per diventare grande, e penso che sia davvero importante che loro capiscano come ogni squadra di questo campionato sia battibile se ci si crede veramente.” conclude Wells.

 

Colorno attualmente occupa il 9° posto del Peroni Top10 a 13 punti, 5 in meno a causa della penalizzazione subita a dicembre. La retrocessine e il possibile testa a testa finale con la Lazio Rugby non rappresenta più una minaccia per il club bianco rosso che solamente poche settimane fa aveva ingaggiato anche Andrea Cavinato. Con l’annullamento dei campionati e delle relative promozioni/retrocessioni la prossima stagione si disputerà nella formula attuale.

 

 

 

 

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