Test internazionali: si va verso la riforma dei calendari
Il mondo del lavoro è in difficoltà, lo sport globale è totalmente fermo e in questo periodo difficile diverse federazioni di rugby stanno annaspando sull’orlo della bancarotta, USA e Australia su tutte. Lo stop ai campionati dovuto all’emergenza sanitaria del covid-19 sta mettendo a serio rischio l’intero sistema con le federazioni che premono per avere garanzie dello svolgimento delle prossime partite, almeno dai test match estivi in poi. La speranza per le europee è poter chiudere il 6 Nazioni in autunno.
World Rugby ha annunciato un piano di aiuti da 92 milioni di Euro mentre riguardo alle competizioni internazionali l’organo governativo sta prendendo in considerazione una modifica a breve termine del calendario internazionale. Il comunicato stampa di World Rugby specifica che al momento non è possibile viaggiare tra i due emisferi, dovremmo quindi dedurre che i mesi di ottobre-novembre potrebbero ospitare più di qualche test match.
In programma una stagione unificata tra Emisferi Nord e Sud?
Comunque vada possiamo già aspettarci una profonda riforma dei calendari, vale a dire una certa coerenza tra i campionati del Nord e quelli del Sud.
Le dichiarazioni del presidente di World Rugby Bill Beaumont: “ci stiamo muovendo rapidamente verso una soluzione di calendario praticabile e, sebbene ci vorranno dei compromessi, il risultato sarà nel migliore interesse del gioco. È un processo incentrato sulla solidarietà, l'unità e la leadership. Un processo che stabilisce un potenziale piano d'azione per una collaborazione futura.”
Dichiarazioni che risuonano come una promessa elettorale per le future elezioni in programma il 12 maggio. Beaumont non avrà sicuramente gradito il ritiro dell'Argentina per la corsa all'organizzazione della Coppa del Mondo 2027, tutto a guadagno dell’Australia, prova che l'influenza di Pichot sta crescendo moltissimo all'interno di SANZAAR.
In conclusione la possibilità che il calendario internazionale 2020 sia già finito purtroppo c’è. Con l’emergenza sanitaria in corso è impossibile pensare attualmente a una concreta possibilità di ripartire.