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"Il tallonatore è uno abituato agli urti; è uno che da piccolo, anziché andare a scuola, passava le mattine sugli autoscontro." (Marco Paolini)

Quando si parla di rugby neozelandese, normalmente si tende ad associare alle parole "tallonatore" e "capitano" la leggenda di Auckland Sean Fitzpatrick. Tuttavia, lo stesso Fitzy ha avuto un esempio da seguire e questo è stato il suo predecessore Andy Dalton.

Dalton era un giocatore che aveva svolto entrambi i ruoli, tallonatore e capitano, con uguale forza e determinazione. Leader naturale, atleta molto popolare e tecnicamente dotato, ha guidato la squadra nei primi anni ‘80 e ha contribuito a gettare le basi per la supremazia degli All Blacks nel decennio seguente.


Andrew Grant Dalton è nato il 16 novembre 1951 a Dunedin. Figlio d’arte (il padre Ray ha rappresentato la Nuova Zelanda nel 1947 ed è stato vice capitano della squadra durante il tour in Sudafrica del 1949) Andy ha frequentato il Selwyin College, del quale ha fatto parte del XV nel 1968 e nel 1969 (quest'ultimo da capitano) giocando principalmente come pilone.

Il ruolo di tallonatore Andy lo ha assaggiato quando studiava scienze agrarie presso il Lincoln College, nelle South Islands. In quel periodo ha rappresentato la squadra under 20 di Canterbury e poi, una volta tornato a Auckland dopo la laurea, ha guadagnato la selezione per la forte squadra under 23.

Nel 1975 Dalton si è trasferito a Pukekohe per lavorare come consulente d’azienda. In quel periodo è entrato a far parte del Bombay Rugby Club, squadra che prende il nome dal gruppo di colline che sorgono nel sud della regione di Auckland: le Bombay Hills. Un infortunio al tallonatore titolare Brian Cochrane gli ha dato l’occasione di rappresentare la contea di Manukau e lui è apparso in tutte le 12 partite di quella stagione. Sotto la guida degli allenatori Barry Bracewell e Hiwi Tauora, Andy ha compiuto un notevole passo avanti, tant'è che l'Almanacco del Rugby lo ha inserito tra i cinque giocatori più promettenti.

L'anno successivo Andy è stato nominato capitano e ha continuato a rappresentare l'Union fino al 1985.

Sempre nel 1976, Andy Dalton è sceso in campo per Northern Islands, fatto questo che si sarebbe ripetuto in ciascuna delle seguenti sei stagioni. Nel 1977, invece, ha giocato per Counties-Thames Valley contro i British Lions di Phil Bennett, perdendo la sfida 10 a 35.

La prima apparizione di Andy con gli All Blacks è stata il 19 novembre 1977 a Parigi, in una combattuta vittoria nella seconda prova del mini tour in Francia, dopo che i padroni di casa avevano vinto la prima a Tolone. La sfida è finita 15 a 3, risolta a favore dei neri grazie alla meta di Stu Wilson e al piede dell'estremo Brian McKechnie. È interessante notare che è stato Dalton il primo tallonatore a battere le touche per la Nuova Zelanda.

L’anno seguente Dalton ha giocato tre gare contro l'Australia (due vinte e una persa) e in seguito è stato in campo in tutte e quattro le partite del famoso tour in terra britannica, con la squadra del leggendario allenatore Jack Gleeson e dell'altrettanto leggendario capitano Graham Mourie che ha conquistato uno storico Grande Slam. Il tallonatore ha anche segnato l'unica meta nella sfida vinta per 10 a 6 contro l'Irlanda.

Con gli anni ’70 che volgevano al termine, Dalton ha formato una formidabile partnership in prima linea con i piloni Gary Knight e John Ashworth, che in breve si sarebbe dimostrata la migliore al mondo. Il trio è diventato noto come The Geriatrics e questo soprannome è stato poi utilizzato come titolo per la loro autobiografia, pubblicata nel 1986.

Andy Dalton tra Gary Knight e John Ashworth: "the Geriatrics"


Nel 1979 Dalton ha giocato i test match contro la Francia di Jean-Pierre Rives, vincendo quello di Christchurch e perdendo la sfida di Auckland, e quello con la Scozia a Murrayfield, ma ha lasciato il posto a John Black e Peter Sloane per le sfide con Australia e Inghilterra.

La carriera di Andy ha temporaneamente perso slancio nel 1980, quando non è stato disponibile per il tour in Australia, con il suo posto preso da Hika Reid. L'anno successivo, però,  si è rivelato uno dei più impegnativi per il tallonatore di Dunedin.

Quando lo skipper Graham Mourie si è rifiutato di giocare contro il Sudafrica, in quanto contrario alla politica di apartheid, a Dalton è stato concesso l'onore di essere il capitano degli All Blacks. Dopo avere vinto il primo test con gli Springboks per 14 a 9 e perso il secondo 12 a 24, si è disputato quello decisivo a Auckland, dove la protesta contro i sudafricani è sfociata in un lancio di bombe di farina e altri detriti sul terreno di gioco. L'arbitro ha chiamato a se i due capitani, Andy Dalton e  Wynand Claasen, e ha offerto loro la possibilità di interrompere la partita. La leggenda vuole che i due uomini si siano fissati l'un l'altro con una combinazione di paura e rispetto reciproci, con nessuno dei due che voleva prendere la decisione di non giocare. Il match è ripreso e la Nuova Zelanda ha vinto 25 a 22.

Nel momento in cui Mourie si è ritirato nel 1982, Andy ha assunto in modo definitivo il ruolo di capitano, iniziando l’avventura con una pesante vittoria sui British Lions, capitanati da Ciaran Fitzgerald, nel 1983, sconfiggendoli quattro volte in altrettanti test match.

Altri successi della nazionale in nero sono stati conseguiti nelle gare casalinghe con l'Australia e la Francia nel 1984, dove Andy ha marcato la sua terza e ultima meta internazionale, l’Inghilterra e ancora l’Australia nel 1985.

Nel 1986 Andy si è recato in Sudafrica come capitano dei Cavaliers, ma una mascella fratturata ha significato non potere tornare per la serie ufficiale di quell'anno contro i Wallabies.

Anche se Dalton non aveva più giocato da capitano dal 1985, il comitato di selezione ha deciso che i suoi anni di esperienza erano una credenziale sufficiente per eleggerlo tale anche in vista della Coppa del Mondo del 1987. Tuttavia lo sport, proprio come la vita, a volte può essere crudele. Con notevole sfortuna Andy si è lesionato il bicipite femorale durante una sessione di allenamento ed era ancora indisponibile quando il torneo ha avuto inizio. Di conseguenza, capitano è diventato il mediano di mischia David Kirk, mentre il giovane Sean Fitzpatrick ha assunto il ruolo di tallonatore. Nella terra delle fiabe Dalton sarebbe tornato a guidare la squadra in finale e avrebbe sollevato il trofeo al posto di Kirk. Nel mondo reale, però, il rugby All Black concede poco spazio al sentimentalismo, ed essendosi Fitzpatrick dimostrato un giocatore superbo Andy si è vista preclusa ogni possibilità di un suo ritorno in squadra. Così, la partita con i Wallabies del 1985 è risultata essere la sua ultima apparizione con la maglia nera.

Fuori dal campo, però, David Kirk ha generosamente condiviso il momento del trionfo mondiale con il veterano, senza il quale non sarebbe stato possibile arrivare a quel punto. In effetti, Andy era molto più che un duro uomo di mischia. Egli era anche un’atleta intelligente, uno che ha sempre esplorato i modi in cui le prestazioni del team avrebbero potuto essere migliorate. Per esempio, ha sostenuto l'opinione che allenatore e capitano dovrebbero avere un rapporto più paritario, premendo anche per il tipo di coaching specialistico che oggi è comune a tutte le squadre di livello mondiale.

Andy Dalton e David Kirk sollevano la Coppa del Mondo 1987


In totale Andy ha giocato 35 volte per la propria nazionale ed è stato capitano in 17 occasioni, vincendone 15, tra il 1981 e il 1985.

Dopo essersi ritirato, Dalton ha allenato le Contee dal 1989 al 1991 ed è stato presidente della New Zealand Rugby Union nella stagione 1999-2000.

Infine, nel dicembre del 2005, Andy è stato nominato capo dell'esecutivo di Auckland Rugby e della franchigia dei Blues, impiego che ha diviso con la gestione della sua azienda agricola a Bombay Hill, a sud di Auckland.

 

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