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Cittadinanza italiana per Ramiro Finco, ¾ del Rugby Viadana, apparso sulla scena italiana dalla scorsa primavera. Classe 1992, nativo di Buenos Aires,  Finco vanta una famiglia con discendenze italiane da parte del padre e appassionata alla palla ovale.

Oltre al padre che da giovane ha ricoperto il ruolo di estremo, il fratello è stato primo centro. <Speravamo di poter giocare insieme come primo e secondo centro nella prima squadra del mio club>, spiega Ramiro Finco, <ma poi lui ha lasciato il rugby per scopi lavorativi. Mia madre, invece, non è mai stata una rugbista, ma negli anni ha dimostrato grande spirito di supporto.>

Valido giocatore sia per ricoprire il ruolo di secondo centro che di estremo, l’argentino è cresciuto nel club Curupaytì di Buenos Aires, vantando esperienze con l’Argentina U20 nel 2012, giocando anche il mondiale di categoria, i Jaguares nel 2013, i Pumas 7s dal 2013 al 2015.

<Prima di arrivare a Viadana, avevo ricominciato ad allenarmi con i Jaguares> spiega l’argentino, <Ma ho pensato fosse ora di vivere un’esperienza diversa. I tre mesi trascorsi qui sono stati meravigliosi ed il club mi ha mostrato una grande ospitalità. Inoltre, ho avuto la possibilità di rappresentare il club nei play-off di fine stagione e ne sono grato.

Questa stagione spero di sapermi mostrare un valido giocatore: voglio essere d’aiuto alla mia squadra e spero di poter crescere sempre più, nella speranza di rappresentare una scelta anche ai più alti livelli. Per ora non ho un obiettivo prefissato, penso che le cose accadranno da sé: per questa stagione spero di scendere in campo il più possibile e per l’avvenire, ovviamente, spero di poter essere un protagonista del campionato di Pro12. E, chissà, magari di essere chiamato anche a rappresentare la Nazionale.

Voglio ringraziare il club viadanese, la mia famiglia e la mia fidanzata per il supporto e, in particolare, Ulises Gamboa e la sua famiglia che mi hanno ospitato.>